L’evento sismico rientra all’interno degli eventi non prevedibili: per questo motivo non è possibile parlare di previsione bensì solo di prevenzione con l’attuazione di misure di mitigazione, che incidono sulla vulnerabilità degli esposti.
Il Piano Comunale di emergenza riporta in questa sezione le informazioni relative alla pericolosità sismica del territorio nonché quelle relative alla vulnerabilità ed esposizione, con riferimento all’indicazione anche su supporto cartografico, del patrimonio edilizio relativo agli edifici strategici e di carattere rilevante.
L’O.P.C.M. 4007/12, introduce la Condizione Limite per l’Emergenza (di seguito C.L.E.) dell’insediamento urbano, quale condizione al cui superamento a seguito del manifestarsi dell’evento sismico, l’insediamento urbano conserva comunque, nel suo complesso, l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale, pur in concomitanza con il verificarsi di danni fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione delle quasi totalità delle funzioni urbane presenti, compresa la residenza.
L’O.C.D.P.C. n. 171 del 19.06.2014 stabilisce le modalità di effettuazione dell’analisi per la C.L.E., che in particolare si articola in:
- l’individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per l’emergenza;
- l’individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto a) e gli eventuali elementi critici;
- l’individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale.
Con Delibera di Giunta n. 508 del 15/09/2017 recante “Piano nazionale di riduzione del rischio sismico di cui all’art. 11 del D.L. n. 39/2009 – Approvazione programma regionale di analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE)di cui all’OCDPC n. 4007/2012 e successive.”, la Regione Abruzzo ha approvato tra l’altro, le “Linee di indirizzo regionale per l’elaborazione dell’Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza comunale”. L’analisi della CLE mira al miglioramento ed adeguamento del piano, andando a verificare le correttezza delle scelte effettuate relative a aree di emergenza, centri di coordinamento, edifici strategici. E’ opportuno, pertanto, in questa fase di redazione/aggiornamento del piano di emergenza, andare ad eseguire le dovute valutazioni anche ai fini dell’analisi della CLE.
A seguito di un evento sismico, il territorio del Comune di Scontrone potrebbe essere interessato da effetti indotti che potrebbero portare all’amplificazione dei danni e ad un sensibile aumento del rischio per la popolazione.
Fenomeni franosi attivati da terremoti di elevata intensità, specie se localizzati in corrispondenza o in prossimità di centri abitati, vie di grande comunicazione o altre lifelines, possono non solo incrementare i danni diretti provocati dal fenomeno ma anche aggravarne le conseguenze ostacolando l’opera di soccorso e le attività legate all’emergenza.
Le frane, infatti, sono tra i cosiddetti fenomeni sismoindotti che possono innescarsi a seguito di scosse sismiche. In particolare, gli effetti sull’ambiente di un terremoto possono essere raggruppati in due categorie: primari e secondari. Gli effetti primari sono quelli legati ai movimenti direttamente connessi alla faglia che ha generato il terremoto e limitati all’area di esposizione della stessa, come le fagliazioni superficiali o le faglie da terremoto. Gli effetti secondari sono invece più comuni e possono essere, appunto le frane, ma anche i fenomeni di liquefazione, i sollevamenti e abbassamenti del suolo o i collassi del piano campagna.
Il tracciato stradale che dalla SS.83 Marsicana sale fino a Scontronte presenta ai suoi fianchi costoni rocciosi affioranti che evidenziano problemi di instabilità dei blocchi di roccia. Eventi sismici di forte intensità potrebbero innescare il disgaggio di massi di dimensioni considerevoli con l’interessamento e il conseguente intralcio della viabilità di collegamento.
Si evidenzia la necessità di individuare tutte le opere utili alla mitigazione del rischio connesso all’attivazione dei fenomeni gravitativi sismoindotti.
Tali elementi a rischio sono indicati opportunamente anche nella cartografia allegata al piano.
Ulteriore effetto indotto è rappresentato dai danni psicologici che potrebbero interessare le persone coinvolte nell’emergenza. Pertanto, nel modello di intervento è stato previsto l’impiego di personale specializzato al fine di fornire l’adeguato supporto psicologico alla popolazione.
Gli scenari d’evento sono stati forniti dalla Regione Abruzzo e sono quelli elaborati dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, rappresentativi degli effetti determinati da eventi sismici di magnitudo crescente.
- Scenario per intensità MCS = 9 (Periodo di ritorno: 475 anni):
Persone senza tetto val.max.:191;
- Scenario per intensità MCS = 10.2 (Periodo di Ritorno: 2475 anni):
Persone senza tetto val.min.:273.
Modello di intervento
Il modello di intervento per il rischio sismico prevede l’attivazione, a seguito dell’evento, della struttura comunale di Protezione Civile, e l’attivazione dell’unica fase prevista, quella di emergenza.
In particolare, l’attivazione del C.O.C., può, nella fase immediatamente successiva all’evento sismico, riguardare alcune funzioni, che verranno in ogni caso allertate ed attivate nel momento in cui si ritenga necessario a seguito della constatazione di danni e coinvolgimento di persone: